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La poesia di Carlo Martini si muove leggera e libera. Non ama le tortuosità intellettuali, non si adagia nelle immagini «ad effetto», non si corrompe nella retorica della parola. È una poesia fatta di cose concrete, di realtà conquistate, di figure immediate, di sentimenti incarnati nel «quotidiano» è una poesia che porta nelle pieghe la gioia della mattina, la melanconia dell'autunno: è una poesia che si è liberata dai giochi e dagli artifici per correre vergine sulla terra. La realtà non si disfà e non si nasconde ma viene epifanizzandosi in un ritmo veloce e affannato di rappresentarsi, si manifesta attraverso le forme più disparate. (it) |