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Un po' di dubbi, forse, farebbero un gran bene anche a lui. Il suo vero rischio, a ben vedere, è proprio quello di divenire prigioniero dell'ala talebana dei suoi fans, che, ad ogni latitudine, gli chiedono, letteralmente reclamano da lui un'escalation, una progressione inarrestabile di smascheramenti e attacchi, in nome della Giustizia e della Verità, per l'occasione minacciosamente e ideologicamente maiuscole. Povero Assange: non oso pensare cosa gli accadrebbe se mai gli venisse in mente di dire una cosa controcorrente, inattesa e scomoda per il suo pubblico, insomma di accarezzare contropelo la belva della folla. Diventerebbe una specie di Trotsky o di Goldstein, appunto: un nemico reale o letterario insopportabile per il Partito, per il Progresso, per la Rivoluzione. Se potesse leggere queste pagine, verrebbe voglia di consigliargli il saggio, intelligente, umanissimo monito di Pietro Nenni: "C'è sempre un puro più puro che ti epura.... (it) |