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Cavour non concepiva grandi amori, ed ancor meno grandi odii; ma posso dirlo qui francamente, conscio di dire la verità, che sarebbe stato felice dell'amicizia di Garibaldi, e che questi avrebbe trovato in Cavour tutt'altr'uomo che non s'immaginava. Ma pur troppo Garibaldi vide sempre in Cavour l'uomo che aveva venduto la di lui patria, si compenetrò di tutti i sospetti, di tutte le ire che nel 1847-1848 avevano tentato di far segno all'odio, al sospetto pubblico il nome di Cavour. Molti di quelli che stillarono nel cuore di Garibaldi quel veleno, o si ricredettero, o, forzati dalle circostanze, si volsero a lui amici sinceri o finti, ma nell'animo e nel cuore di Garibaldi le prime impressioni s'impiantarono incancellabili colla tenacità conseguente al carattere dell'uomo. (it) |