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Chiunque avrebbe potuto, in omaggio al culto di Roma antica, così diffuso nelle accademie d'Europa, fare quello che attuò per il Pantheon e le Terme e il Foro e il Palatino e il Colosseo e il Tempio di Vesta e per tanti altri monumenti e scavi nel Lazio, nella Campania e altrove.
Ma nessuno avrebbe potuto concepire con pari genialità e finalità quella stupenda Passeggiata archeologica che, partendo dall'Arco di Costantino, costeggiando il Palatino e le Terme di Caracalla, racchiude tutte le grandi rovine e le più belle memorie di Roma.
A questa opera insigne che esalta lo spirito del viandante, che educa le giovani generazioni alle memorie sublimi dei nostri avi e indica allo straniero, il grado della nostra civiltà e del nostro culto per le glorie antiche, dedicò gli sforzi e le luci più potenti della sua mente romana, perché essa rappresentava, nel suo pensiero, il più fulgido ideale della civiltà umana. (it) |