so:text
|
Del regista ricordo non solo allestimenti nel teatro lirico, anche bellissimi di prosa. Nel primo caso c’era L’angelo di fuoco, il capolavoro teatrale di Prokof'ev insieme colle Melarance e Il Giuocatore, e lui s’immergeva in una cupissima vicenda storica di possessione diabolica come solo un puro può fare. Poi, una cosa d’ineguagliabile finezza: l’Opera, ingiustamente dimenticata, che Walter Braunfels ha cavato dagli Uccelli di Aristofane. Nella prosa mi piacquero moltissimo, fra l’altro, il Dialogue dans le marecage di Marguerite Yourcenar, un altro caso di crudeltà e ossessione che mette capo alla follia come rifugio, i Sei personaggi di Pirandello, lo sceneggiato televisivo da Zola Teresa Raquin e il Woyzeck di Büchner, uno di quei testi che ogni uomo di teatro prima o poi dovrebbe affrontare. E sempre ad altissimo livello. (it) |