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Danilo mi fa venire in mente la storia di fra Michele Minorita. È un'antica cronaca fiorentina, rievoca anche la figura di un monaco, appartenente all'ordine dei «fraticelli della povera vita», che praticavano la povertà assoluta che predicavano che nel Vangelo Cristo e gli apostoli non avevano mai riconosciuto la proprietà privata. Il Papa Giovanni XXII condannò questa affermazione come eresia: e fra Michele per averla predicata fu condannato, nel 1389, al rogo.
A un certo punto, quando ormai è vicino al rogo, poiché ancora uno dei presenti torna a gridargli: «Ma perché ti ostini a voler morire?», egli risponde: «Io voglio morire per la verità: questa è una verità, ch'io ho albergata in me, della quale non se ne può dare testimonio se non morti». E con queste parole sale sul rogo; ma proprio mentre stanno per dar fuoco, ecco che arriva un messo dei Priori a fare un ultimo tentativo, per persuaderlo a smentirsi e così salvargli la vita. Ma egli dice di no. E uno degli armigeri, di fronte a questa fermezza, domanda: «ma dunque costui ha il diavolo addosso?»; al che l'altro armigero, nel dar fuoco, risponde : «Forse ci ha Cristo. (it) |