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Qui tra la gente che viene che va | dall'osteria alla casa o al lupanare, | dove son merci ed uomini il detrito | di un gran porto di mare, | io ritrovo, passando, l'infinito | nell'umiltà. | Qui prostituta e marinaio, il vecchio | che bestemmia, la femmina che bega, | il dragone che siede alla bottega | del friggitore, | la tumultuante giovane impazzita | d'amore, | sono tutte creature della vita | e del dolore; | s'agita in esse, come in me, il Signore. || Qui degli umili sento in compagnia | il mio pensiero farsi | più puro dove più turpe è la via. (it) |