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Credo che tutti i lettori di Dante siano in qualche modo viziati dalla giovanile lettura parcellare imposta dalla scuola. Leggendo la Divina Commedia d'un fiato, mi rendevo conto di contrastare una antica malsana usanza; ma di meglio non potevo fare. Dante è un enigmatico, e almeno una volta accettiamolo per quel che è. Ha i suoi motivi per non farsi capire subito, e qualche volta per essere assolutamente impenetrabile. È una corsa stremante tra luci e tenebre, stelle, lune, soli, misteriosi frammenti di edifici regali e sacri, con mutile, occulte scritte. Il percorso è talora nitido, geometrico; talora geometrico al punto di essere indecifrabile; talora è paludoso, è uno strisciar tra cunicoli ed antri. Non capire è importante. (it) |