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Abbiamo discusso parecchie volte soprattutto sull'impegno nell'arte. Perché io ero convinto che lui lo penalizzasse con un po' di amarezza, con la malinconia che a volte scorgevo nei suoi lavori. Anche se poi non posso scorare che Giorgio è stato pure l'autore di "La libertà". Una canzone sull'importanza di essere presenti nella vita per sceglierne chiaramente il destino, un brano che ritengo fra i più belli dell'intera storia della musica italiane e che è proprio un brano di impegno politico. Ma in senso alto, educativo, etico. Con Luporini scriveva lavori costruiti bene e soprattutto mangiati, masticati, digeriti, sputati e ripresi. Ovvero meditati, sofferti, discussi, faticosi, mai buttati lì con facilità. Come tutte le cose che contano, le sue erano opere vissute. (it) |