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Nel febbraio di quest'anno 1849, in età avanzata, ma in aspetto di ancor vegeta salute, moriva questo preclaro cittadino di un modo inaspettato al par che strano. Ci pare che, accostumato qual era a corroborarsi di volta in volta per la giornata lo stomaco infievolito con alcun liquore spiritoso, serbasse alcune fiale di tal genere sul suo deschetto da camera, ove altresì posavano diverse ampolline di liquidi forti che all'incisione ed ai dei dipinti si adoperano, e che per sbaglio o distrazione, sentendo volontà di ristorarsi, desse mano a un vasello d'acido vetriolico e ne trangugiasse un buon dato; ghermito allora da istantanei e feroci dolori, in tale stato venne subito ridotto, da non poter far uso della parola, e a malo stento coi cenni poté porgere alcun incerto indizio dell'accaduto; gli si prestarono all'istante le cure più sollecite, ma tutto fu vano, e in poche ore spirò. (it) |