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Una vena socialdarwinistica attraversa il pensiero liberale fin dai suoi inizi. Sono eloquenti gli argomenti con cui, nell'Inghilterra della seconda metà del Settecento, Joseph Townsend polemizza contro ogni tentativo di introdurre una legislazione a favore dei poveri: essa finirebbe soltanto col distruggere l'equilibrio della natura, cancellando la «pressione pacifica, silenziosa, incessante della fame» e favorendo la crescita di una sovrappopolazione oziosa e ridondante. Fin dagli inizi, la tendenza a naturalizzare il conflitto sociale e a presentare la ricchezza e il potere delle classi dominanti come espressione di un'immutabile legge naturale comporta un elemento socialdarwinistico ante litteram. (it) |