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Da piccolissimo mi costruii dietro casa quella che nella mia testa doveva somigliare a una piccola pista: due mucchi di terra fatti con una pala in giardino. All'inizio ci spingevo sopra la bici tenendola per il manubrio e copiando i salti; poi ho cominciato a farlo pedalando e infine accennando qualche salto. A 4 anni mio padre mi regalò una Italjet 50 e da quel giorno, ispirato da lui e da un cugino più grande, non mi sono più fermato. Molti anni dopo aver scelto il numero 222 per gareggiare, e dopo aver vinto già diversi titoli iridati, decisi di risistemare il motorino da cui tutto ebbe origine e scoprimmo che il numero di telaio finiva proprio con il 222! (it) |