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Fausto Gianfranceschi era una specie di fratello maggiore. Aveva un posto importante in un giornale importante. Il Tempo conservava negli anni Settanta una deliziosa atmosfera anni Cinquanta. Gianfranceschi era il capo della Terza Pagina, allora una grande Terza Pagina coronata dagli elzeviri di Mario Praz. Gianfranceschi ci permetteva di collaborare, non si tirava mai indietro se ci fosse da parlare o da far parlare di qualcosa di nostro. Però forniva con la sua persona un aiuto morale ancor superiore. Bell'uomo, gioviale ed equilibrato, sicuro di sé, con una bella famiglia palesemente felice, rappresentava il contrario di molti reazionari tipici, la maggioranza, ormai a tal punto avvezzi alla condizione di paria che, liberati, l'avrebbero rimpianta. Gianfranceschi rappresentava un lumicino di speranza, che non fosse destino assoluto l'essere reazionari e disgraziati. (it) |