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Quel gran giocatore di Ceausescu, con quella moglie invadente che gli imponeva anche i ministri, quel romeno chiedeva un po' di spazio per sé e per il suo paese, coltivava sogni nazionali faraonici, ma non metteva mai, una sola volta, in dubbio il cosiddetto socialismo scientifico. Ci credeva, pur nella sua mente contorta. I cechi dalla metà degli anni Sessanta in poi furono totalmente presi dalla crisi interna e perciò contavano poco quando ci riunivamo. Quanto a disordine interno, anche i polacchi non scherzavano, sempre sull'orlo di qualche crisi. Gomulka divenne acido, il successore Gierek si teneva invece in disparte. Kádár aveva di solito un profilo basso e Honecker, impiegato tedesco, da fesso si pavoneggiava per i suoi successi. Insomma, si poteva intuire già prima ciò che gli altri avrebbero detto e ognuno si era ritagliato una specie di ruolo. (it) |