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Dietro a tutte le cose, dietro a tutti gli uomini, vi è un'ombra che non è dato a noi di penetrare; e che maggiormente ci confonde e ci attira, quando uomini e cose giungono al nostro sguardo la prima volta, nella loro fresca realtà, nella bizzarra armonia delle loro forme.
In quell'attimo una pupilla nuova, un nuovo colore, un gesto, un accento, ci risveglia da un sonno profondo, e ci pone al contatto dell'universale mistero, che ci abbraccia tutti, bianchi e gialli e neri, e che può far piangere me sopra uno schiavo morente del Bornu, e può in un guerriero del Tuat, o dell'Air, destare il canto, che oggi io vorrei intonare alle prime stelle sgorganti sul Sahara. (it) |