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Il diritto può ordinare il sociale perché è realtà di radici, e radici profonde; guai se alle tante rivelazioni nel quotidiano – usi, leggi, atti amministrativi, sentenze, invenzioni pratiche – noi non riconnettessimo il lavorio incessante che si svolge – preparatorio ma che è già diritto – negli strati più riposti d'una civiltà, alla stessa stregua della sorgente d'acqua di cui il rivelarsi nella fenditura della roccia è solo l'ultimo momento, anche se l'unico appariscente, di una lunga vita sotterranea. (it) |