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Dracula non è soltanto una ininterrotta serie di metafore sessuali, complesse quanto i rapporti laboriosi che intercorrono tra i vari personaggi; ma anche la metafora dell'atteggiamento della nuova psichiatria nei confronti della follia e del «diverso». Non a caso uno dei protagonisti del romanzo è il direttore di un ospedale psichiatrico, il dottor Seward, e il regista della crociata contro Dracula è un neurologo, il dottor van Helsing. Non a caso tra le «comparse» più autenticamente inquietanti c'è un malato proclamato folle che si comporta, dal suo punto di vista, con estrema coerenza. Le misure che i personaggi «buoni» prendono nei confronti del vampiro e dei suoi adepti, a partire dall'impalamento di Lucy, sono gli stessi violenti sistemi coercitivi della psichiatria ufficiale che, pretendendo di razionalizzare il sistema manicomiale, finiva per migliorarne soltanto la qualità repressiva e custodialistica. (it) |