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L'arte della pubblicità è un'arte decisamente colorata, obbligata alla sintesi. Arte fascinatrice che arditamente si piazzò sui muri, sulle facciate dei palazzi, nelle vetrine, nei treni, sui pavimenti delle strade, dappertutto. Si tentò perfino di proiettarla sulle nubi. È insomma un'arte viva che penetra e si diffonde ovunque, moltiplicata all'infinito e che non rimane sepolta nei musei. Arte libera da ogni vincolo accademico. Arte gioconda, spavalda, esilarante, ottimistica. Arte di difficile sintesi, dove l'artista è alle prese con la creazione ad ogni costo. Il cartello è l'immagine simbolica di un prodotto, è la geniale trovata plastica e pittorica necessaria per esaltarlo e interessarlo. Esaltando con ingegno i nostri prodotti, le nostre imprese , non facciamo che dell'arte sinceramente moderna. L'arte pubblicitaria poi offre temi e campo di ispirazione inesplorati. Essa è fatalmente necessaria, attuale e rapidamente pagata. Sono persuaso che un solo industriale dà maggiore incremento all'arte nuova e alla sua evoluzione, più di cento critici o di cento collezionisti passatisti. (it) |