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Io non posso dimenticare una partita che era Inter-Slovan Bratislava. Io l'ho vista, chi l'ha vista sa di cosa sto parlando. A un certo punto l'arbitro diede un calcio di rigore all'Inter. Per chi s'intende di calcio, ma anche per chi non se ne intende, è facile capire la difficoltà per un giocatore, nella semifinale di Coppa Uefa, di tirare un calcio di rigore. Lui guardò tutto lo stadio negli occhi e disse: "Lo tiro io..." e io pensai con tutto lo stadio: questi sono gli uomini veri. Prese la palla e la mise sul dischetto del calcio di rigore. Lo fece con la sicurezza dell'uomo che non avrebbe mai e poi mai sbagliato. E sbagliò. E io pensai: per me resta un uomo. Ma quando cinque minuti dopo, e chi ha visto quella partita sa che non mento, ridiedero un calcio di rigore all'Inter, per chi s'intende di calcio, ma a questo punto anche per chi non se ne intende, è facile capire la difficoltà per un giocatore che ha appena sbagliato un calcio di rigore, di riassumersi la responsabilità di ritirarlo. Lui guardò tutto lo stadio negli occhi. E tutto lo stadio fece: "No, puttana Eva...". "Lo tiro io" E mise la palla sul dischetto del calcio di rigore con la sicurezza dell'uomo che non avrebbe risbagliato. E risbagliò. E io pensai: per me resta sempre un uomo. Un po' sfigato ma pur sempre un uomo. (it) |