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A voler riconoscere un talento a Hitler, questo non riguardava certo la qualità delle sue idee, quanto la sua straordinaria capacità di tradurre in realtà principi aberranti. Là dove altri avrebbero esitato e si sarebbero lasciati frenare da scrupoli morali, lui agiva elevando a principio guida la spregiudicatezza. Fin dall'inizio della sua carriera dimostrò un raro talento nell'intuire le reazioni della folla, modulandovi di conseguenza il messaggio. Quando ne parlava con i suoi consiglieri, non usava giri di parole in proposito: sosteneva che la maggior parte delle persone desiderava avere fede in qualcosa, ma non disponeva degli strumenti intellettuali per disquisire su quale dovesse essere l'oggetto di tale fede. Pertanto la mossa più astuta era tradurre i concetti in termini che la gente fosse in grado di comprendere per poi indurla a pensare che dietro le innumerevoli cause dei suoi problemi si nascondesse un unico avversario. (it) |