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Nel suono vi è sempre qualcosa che ci sommerge e ci sorprende qualunque cosa facciamo. E che, anche e soprattutto quando ci rifiutiamo di prestare a esso la nostra attenzione cosciente, si insinua nella nostra percezione e vi produce i propri effetti. La percezione cosciente può certo esercitarsi con successo a sottoporre tutto al proprio controllo, ma, nella situazione culturale attuale, il suono ha – più facilmente dell'immagine – il potere di saturarla e ci cortocircuitarla.
Le conseguenze di ciò, per il cinema, sono che il suono è, più dell'immagine, un mezzo insidioso di manipolazione affettiva e semantica. Sia che il suono agisca su di noi fisiologicamente ; sia che, per mezzo del valore aggiunto, esso interpreti il senso dell'immagine e ci faccia vedere in essa ciò che in assenza di suono non vedremmo, o vedremmo diversamente.
In breve, il suono non viene investito e localizzato nello stesso modo dell'immagine. (it) |