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Anche se non sai cosa vuol dire «resiliente», spera di esserlo. Acquisisci resilienza. Può sempre servirti, anzi ti servirà senz'altro. Prendi un dizionario. Più il dizionario è recente, più estesa sarà la voce resilienza. I dizionari di qualche anno fa si limitavano all'accezione tecnica: la capacità di un materiale di resistere a deformazioni e urti senza spezzarsi. Ma dato che la parola sta diventando di moda in diversi campi, aggiungono accezioni su accezioni. C'è la resilienza tessile, capacità dei tessuti di riprendere la loro forma originaria, no iron, né ironie. C'è la resilienza psicologica, capacità di assorbire traumi e affrontare avversità. C' è la resilienza ecologica, che riguarda le specie e il loro modo di affrontare le catastrofi ambientali. C'è la resilienza informatica, quella geriatrica e persino una resilienza che concerne la produzione di dentiere. Ma tutto quello che ha a che fare con questo concetto, all'apparenza tanto tecno e fico, appare, gratta gratta, malinconico e anziano. Sarà che viene da diffidare di termini astratti che non hanno dietro un verbo: la resistenza è l'azione di chi resiste, la residenza è la condizione di chi risiede, ma la resilienza? Chi di voi ha mai solo incominciato a resiliare? (it) |