Mention233905
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so:text | Quegli cui cantin le Muse vivrà fin che la terra avrà querci, stelle il cielo, il fiume acque. Ma chi è sordo alla voce delle Muse, chi vende l'amore, quegli séguiti su l'Ida il carro di Cibele e percorra né suoi errori trecento citàà, e taglisi al suono de' flauti frigi gli osceni pesi.Ciascuno ha la sua gloria: la mia è d'essere il consultore degli amanti disprezzati: la mia porta è loro aperta a tutti. (it) |
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so:description | Elegie (it) |
so:description | Citato in Giosuè Carducci, Opere, vol. XXIX (it) |
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