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Il signor Antonio D'Abbadie rimase in Abissinia sino al 1846, mantenendo sempre una condotta veramente cristiana, studiando le lingue di quei paesi, facendo osservazioni scientifiche, e raccogliendo libri e manoscritti indigeni con grandi sue fatiche e non minori spese. Fra tutti i viaggiatori, che lo precedettero e lo seguirono, nessuno, come lui lasciò tra quei popoli memoria così cara ed edificante; e tutti ricordano le sue assidue fatiche e la sua incorrotta morale: sicché, io, assai anni dopo, nei diversi paesi ch'ebbi a percorrere, trovai che molti, parlando di lui, stentavano a credere ch'egli non fosse o. (it) |