so:text
|
Io al mondo grave, con cattivo nome | Podagra detta son, terribil male, | con nervei lacci lego altrui le gambe; | penetrando ne' membri non veduta, | rido di quei che son da me percossi, | che il ver non dicon mai de' mali loro; | ma con pazze finzioni lusingandosi, | ciascun pasce sé stesso di bugie; | e con dire agli amici esserci svolto, | O percosso il suo piè, la cagion tace, | e agli altri ascoso vuol quel ch'ei non dice. | Ma il ver col tempo poi malgrado suo | mostrasi, e vinto allor mi chiama a nome; | e gli amici lo menano in trionfo. | La fatica è compagna de' miei mali, | io sola senza d'essa non son nulla. (it) |