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Il mondo ricorda ancora le lunghe fila di persone, centinaia di migliaia, che lasciavano il Kosovo per riversarsi nelle vicine Albania, Macedonia - un esodo di proporzioni bibliche. I 2,2 milioni di persone della forte minoranza albanese in Serbia erano vittime della brutalità dei loro vicini serbi, di Milosevic, della sua polizia e dell'esercito, tutti impegnati nel compito della pulizia etnica. Ciò dà loro il diritto morale a un proprio Stato, alla libertà e all'indipendenza. Tuttavia, la loro legittima rivendicazione di uno Stato, il loro diritto morale e il loro diritto a una giustizia non coincidono con il diritto legale ed è qui che cominciano le complicazioni. Non soltanto per i kosovari. Anzi, forse non tanto per i kosovari quanto per gli altri. Innanzitutto, vi è, ovviamente, la questione di quali Stati della Ue riconosceranno la loro indipendenza. Qui si è creata subito una prima frattura: come potrebbe riconoscerla, per esempio, la Spagna, quando i baschi non vedono l'ora di fare altrettanto? Oppure la Romania, dov'è la minoranza ungherese a sollecitare l'indipendenza. O Cipro. (it) |