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Rettore era allora Francesco Severi, grandissimo matematico ed energico uomo d'azione, molto legato a Gentile benché avesse fama di antifascista. Mi sia concesso rammentare di passata che non molti anni più tardi il suo antifascismo non seppe resistere alla seduzione dell'Accademia d'Italia, e poiché un primo fallo se ne porta dietro facilmente un secondo e un terzo, si mutò in adesione entusiastica al Regime. Caduto il quale, Severi, dopo aver corso pericolo di linciaggio nella nativa Arezzo, sentì irresistibile il richiamo della grazia e da allora in poi scrisse articoli e fece conferenze per mostrare che la matematica e la fisica forniscono la prova incontrovertibile dell'esistenza di Dio. (it) |