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Col pensiero Qohelet ha osato affermare che «si sa cosa sia uomo» ma proprio la scoperta che esso è un grumo di contraddizioni, che esso naviga nell'oceano del nulla senza saper predire neppure quanto accadrà a sera, lo induce ad andare oltre. La «vanità» che presenta «tutto come un ossimoro inutile» è alla fine un serpente che tenta. Cedutogli, non si conosce solo l'abisso della maledizione ma anche il sorgere della benedizione. «Il già detto è ancora da ridire» ma non in vana reiterazione bensì in novità di senso. Quel Dio che «gioca a sorpresa nell'intrico delle cause», rivelandosi insensato, ha in Cristo una «pienezza di follia» che è il senso autentico e trascendente del tutto. (it) |