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La mia sensibilità era così vulnerabile, che la minima sporcizia mi dava allo stomaco. Di questo il mio Maestro mi rimproverò tanto duramente che una volta, dovendo pulire il vomito di una malata, finii col farlo con la lingua ingerendolo tutto e dicendogli: «Se avessi mille corpi, mille amori, mille vite li immolerei tutti al Tuo servizio!». Questo atto mi portò infinite delizie al punto da farmi desiderare di avere tutti i giorni l'opportunità di ripetere simili azioni, per imparare a vincermi senza altro testimonio che Dio. (it) |