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Quando ci si avvicina ai talenti non c’è mai discussione né contraddizioni, ma uno sguardo, una parola dove si accomoda tutto. La Magnani era capace di un carattere terribile, ma sul lavoro era docilissima, suggeriva cose necessarie al personaggio. Ricordo che quando realizzammo Bellissima io non conoscevo il romanesco. Un giorno mi disse, «a Piè, qui ce vorrebbe 'na parannanza». Cos’era mai questa cosa a cui Anna accennava? Poi lo scoprii e mi precipitai a un mercatino ad acquistare un grembiule. Maria non metteva bocca nei costumi: appena li indossava li faceva suoi, ne captava le potenzialità, trasformandole in gesti coerenti con quanto vestiva. (it) |