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Quando, nel 1860, si realizzerà l'unità risorgimentale sotto il simbolo barbuto, piemontese, europeo e anticlericale di Garibaldi, il corpo morto del Regno di Napoli si dissolverà come cadavere da cui centocinquanta anni addietro era volata via l'anima.
Ma l'Europa vincitrice non perdonò a Napoli l'aver combattuto per la causa della Cristianità. I vinti pagano e Napoli paga ricevendo il disprezzo dei vincitori, né più né meno degli altri popoli spagnoli. Il prezzo fu qui ancor più doloroso perché veniva dai "fratelli" del nord della Penisola, anche dai fiorentini e dai veneziani che in altri tempi avrebbero voluto dare il Regno di Napoli in mano ai turchi. La famosa questione meridionale non era né è altro che l'inadattabilità di Napoli, a causa dei suoi residui di ispanismo, alle concezioni europee che, sulla punta delle baionette, avevano innalzato gli invasori garibaldini. Sotto i re delle Spagne Napoli era stato un regno; sotto i Savoia, Napoli è solo una "questione": assimilazione. (it) |