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Noi stimiamo che i Giochi Olimpici debbano essere riservati agli uomini. Non ci sono soltanto delle giocatrici di tennis e delle nuotatrici. Ci sono anche schermitrici, amazzoni e, in America, ci sono delle donne che fanno canottaggio. Forse che domani ci saranno delle corritrici o delle giocatrici di football? Questi sports praticati dalle donne costituirebbero forse uno spettacolo raccomandabile davanti alle folle che un'Olimpiade riesce a riunire? Noi non pensiamo che si possa pretenderlo. Citius, altius, fortius. Più veloce, più in alto, più forte, è il motto del Comitato internazionale e la ragione d'essere di tutto l'Olimpismo. Qualunque siano le ambizioni atletiche femminili, non possono pretendere di vincere gli uomini nella corsa, nella scherma, nell'equitazione... Permettere che intervenga a questo punto il principio dell'uguaglianza teorica dei sessi, sarebbe dunque come abbandonarsi a una manifestazione platonica, priva di senso e di portata. Non pratica, non interessante, non estetica e non abbiamo timore di aggiungere: scorretta, tale sarà secondo noi questa mezza Olimpiade femminile. Non è questa la nostra concezione dei giochi Olimpici nei quali stimiamo che si cerchi e si continui a cercare la realizzazione di questa formula: l'esaltazione solenne e periodica dell'atletica leggera maschile con l'internazionalismo come base, l'onestà come mezzo, l'arte come ambito e l'applauso femminile come ricompensa. (it) |