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Il risultato era la base di tutto, lo spettacolo veniva dopo. Rosetta non faceva mai un passo più del necessario, Combi si allenava in modo tutto suo, venti minuti di allenamento con quattro palloni scagliatigli addosso che valevano più di dieci ore di lavoro, non voleva che si scherzasse, bisognava tirargli come in partita, era un grande portiere, per qualche numero migliore di Plánička, però meno completo. Cevenini III, che sapeva mettere la palla dove voleva, pur non avendo potenza, tirando a effetto e tagliando il tiro, lo faceva ammattire. Caligaris era l'apposto di Rosetta, entusiasta, correva, sprecava, urlava, giocava, ma non era poi tanto coraggioso. Varglien I era l'atleta perfetto, fisicamente ma non tecnicamente. Monti era un giocatore eccezionale, molto grosso ma molto mobile, però non aveva velocità progressiva. Bertolini era idolatrato dagli inglesi, era il calciatore inglese, forte, deciso, generoso, Orsi è stato il giocatore più grande che abbia conosciuto, alto 1.60 pesava sessanta chili e non riusciva a fermarlo nessuno. (it) |