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SOSEI, un religioso buddista, visse e poetò nel secolo nono. Fu uno spirito melanconico, che si di lamenti e di elegie autunnali. Ciò che pare anzitutto originale in questo poeta, non è tanto la sua comunione intima con le minori creature della terra, che pur sembra raggiungere una tenerezza quasi francescana, ma il sentimento lucreziano delle lacrimae rerum, della tristezza autunnale, manifestato nella stagione di primavera, quando sfioriscono i ciliegi. L'idea dell'usignolo che dispera del suo canto, perché non può salvare la fiorita primaverile, è di una finezza psicologica squisitamente moderna. Tutta l'arte di SOSEI, e quella di alcuni poeti del suo tempo, è pervasa da questa malinconia serena e forte, che visita le anime ricche di sapienza e innamorate della bellezza. (it) |