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La jettatura – con la j – è una influenza malefica alla quale, anche se non ci si crede del tutto, non ci si può sottrarre. In Campania è un fenomeno storico, poiché il timore dei suoi nefasti risultati noi napoletani l'abbiamo nel sangue, forse ereditato dai nostri progenitori greci e romani. L'abate Galiani sosteneva che persino San Paolo credesse alla jettatura in quanto scrivendo una epistola ai Galati, dai quali non riusciva ad ottenere quanto voleva, tra l'altro aveva scritto: «quis vos fascinavit non oboedire veritati!». Accertato quindi che questa malefica credenza esiste a Napoli sin dall'antichità, bisogna convenire con Alessandro Dumas che essa è una malattia incurabile: si nasce jettatori, si muore jettatori e si può diventarlo, ma quando lo si è diventati, non si cessa più di esserlo. I forestieri che vengono a Napoli, all'inizio ridono di queste sciocchezze, ma poi cominciano a parlarne, diventano titubanti e dopo qualche mese di permanenza finiscono col coprirsi di corni e aggeggi del genere o, come un simpatico funzionario straniero mio buon amico, quando incontrano determinati personaggi, prendono la fuga! (it) |