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Il signor K. non amava i gatti. Non gli sembravano amici dell'uomo; neppure lui quindi era amico loro. – Se avessimo gli stessi interessi, – diceva, – il loro atteggiamento ostile mi sarebbe indifferente –. Il signor K. però mandava via malvolentieri i gatti dalla sua sedia. – Mettersi a riposare è un lavoro, – diceva, – e deve riuscire –. Se dei gatti miagolavano davanti alla sua porta, si alzava dal letto, anche col freddo, e li faceva entrare a riscaldarsi. – Il loro calcolo è semplice, – diceva, – se chiamano viene loro aperto. Se non si apre più, smettono di chiamare. Chiamare, ecco un progresso. (it) |