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pur dichiaratosi democratico convinto, egli fa che il suo portavoce Bergeret così parli al proprio cane: «Tu non sai che ciò, che procaccia onore ai popoli non consiste nelle stupide celebrità di che suonano le pubbliche piazze, bensì nel pensiero taciturno, concepito in una soffitta, e che un giorno muta la faccia del mondo». Bergeret dice, ancora in senso tutt'altro che democratico: «La scienza è il monarca, non il popolo. Una sciocchezza ripetuta da 36 milioni di bocche, non cessa per ciò di essere una sciocchezza».
Con tale maniera di pensare si può essere considerato come aderente dai due campi, il radicale ed il conservatore, quasi come accadde ad Ibsen per qualche tempo nel Nord. (it) |