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Tommaso e Scoto non si ergono più come due figure parallele e antagoniste: sono percorsi dalla medesima corrente, la storia. Questa introduce una continuità, una comune appartenenza, e fa risalire molto più a monte i motivi della loro divergenza: la pluralità delle scuole, l'eterogeneità dei corpus, la successione delle controversie consentono di dipanare una diversità di posizioni che non si riduce a un senso unico della storia. L'opera di Scoto s'inscrive nell'infinita, insistente ripetizioni delle dispute, che reitera senza tregua le medesime autorità, spostando in modo infimo ma paziente il loro senso, rimodellando senza posa la struttura della loro argomentazione. (it) |