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La sua era d'uomo che faceva ridere: ed egli, che lo sapeva, non si faceva pregare a giocar di facezie, ora argute ora grosse e volgari, ma che non mancavano mai di produrre il loro effetto: parte per la prevenzione che quando egli apriva bocca si avesse da ridere; parte pel bizzarro contrasto tra le facezie che diceva e il modo serio del dirle. Ma quasi mai non gli era permesso uscir d'una casa senza aver detto alcuno dei suoi sonetti romaneschi: ed egli soleva scegliere i più innocenti tra quelli che aveva a memoria. I verità i suoi sonetti, recitati da lui con voce alquanto sommessa, con espressivo spianare e aggrottare di ciglia, col più puro accento trasteverino e cento gradazioni di voce e inflessioni finissime, pigliavano un colore che, recitati o letti, non avranno mai più. (it) |