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Senza dubbio il «tutt'altro ambivalente»circoscrive un momento essenziale dell'esperienza religiosa. Dal mana e dalle altre rappresentazioni della forza numinosa sino alla collera di Jahvè e alla stessa esperienza cristiana del divino, questo momento appare comunque presente e ineliminabile, anche se in ciascuna formazione storica concreta sta in un diverso equilibrio e assume diversi significati culturali e diversi rapporti col razionale. Ma se deve considerarsi un acquisto sicuro per la scienza della vita religiosa l'aver circoscritto l'esperienza di un'alterità sacra qualitativamente diversa dall'alterità profana, e l'aver indicato il tremendum e il fascinans come interna polarità di tale alterità sui generis, resta il problema se ciò che nella sfera cosciente dell'uomo è vissuto come momento irrazionale del sacro non si configuri per l'uomo di scienza come ulteriormente analizzabile in profondo al di là di ciò che è vissuto dalla coscienza religiosa in atto. Potrebbe infatti darsi che aggredendo il momento irrazionale del sacro con particolari metodi di analisi, quel momento palesi per l'uomo di scienza una sua propria coerenza e razionalità. (it) |