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Il film, come ho detto, analizza il comportamento di un adolescente, e tale comportamento comprende anche certe reazioni, sprovvedute, infantili e di comodo, al mondo degli adulti. Il regista dà ben poco peso alle reazioni irriverenti di Alessandro, non solo non le prende sul serio, ma ci si spazientisce subito . Il motivo per cui il film mi sembra importante è che da esso traspare che non c'è nulla da profanare. I 'valori' sbeffeggiati da Alessandro non sono valori per Bellocchio, e quindi non richiedono una seria confutazione. Si è già con questo film in un periodo di molto posteriore alla 'crisi dei valori'. Si riparte da zero. Se così non fosse, la 'battaglia' di Bellocchio sarebbe arretrata e, in qualche modo, interna al sistema. Né c'è traccia nel suo film di ansia di tipo mistico o religioso , si descrive o si accenna a descrivere, un mondo borghese che è solo putrefazione e che non ha possibilità di riscatto. Anzi, non c'è nemmeno un mondo borghese, ma gli ultimi suoi rantolanti sussulti. Solo in questo senso è accettabile la definizione di film di rottura. Il film, ripeto, ha liquidato definitivamente, non solo il vecchio mondo di valori, ma anche la polemica con essi. (it) |