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Mi considero una sorta di Snoopy che ha avuto l’impressione e la fortuna di aver viaggiato fin dai primi anni settanta in compagnia di Ulisse per cercar di cogliere il canto delle sirene del cinema muto italiano, o andare alla scoperta dei misteri e incantamenti di molte isole della maga Circe e di vere e proprie isole del tesoro, non comprese allora nelle mappe conosciute e nei portolani cinematografici correnti...Faccio parte di una specie privilegiata di persone che ha cercato con spirito pionieristico di dare un suo contributo alla nascita e sviluppo di una nuova disciplina universitaria come la Storia del Cinema. Personalmente mi sono sempre sentito e considerato uno studioso indisciplinato, un viaggiatore nelle immagini onnivoro, che non si è nutre solo di cinema, inquieto e curioso che ama mescolare gli strumenti, contaminare le metodologie, lavorare sia da solo che in gruppo anche a progetti tutt’altro che accademici. Ho usato tutti i mass media disponibili per parlare del cinema italiano, per cercare di raccontarne con orgoglio nazionalistico la sua grandezza all’interno del cinema internazionale . Ritengo di essere una persona che viene esaltata dalle missioni all’apparenza impossibili, come immaginare e scrivere da solo negli anni settanta una storia del cinema italiano, in assenza di tutto, a partire dai film, dalle opere di riferimento, dalle sovvenzioni, o affrontare negli ultimi dieci anni la grande avventura della circumnavigazione con duecento collaboratori della Storia del cinema mondiale. (it) |