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L'innamorato chiede in modo diverso dal curioso. Lo toccano ancora la luce e le ombre della caccia cosmica. E ancora gli si avvicina la grande cacciatrice, la dea Luna, mentre Atteone, per la sua febbrile curiosità, viene sbranato dai suoi propri cani. Meraviglioso in questo grande mito è il modo in cui Chirone, precettore di Atteone, calma i cani. Crea un'immagine del loro padrone, e i cani le si riuniscono attorno, rappacificati.
Faceva parte dei compiti dell'artista, dell'uomo di cultura, dell'iniziato, in tempi in cui i cani hanno perduto il loro padrone. L'opera d'arte non agisce solo come indicazione del destino in direzione del futuro – essa interpreta, risarcisce e rappacifica anche il passato. (it) |