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Robusto ingegno, sillogizzando a suo modo, era venuto in opinioni non consone alla fede cattolica. Non credeva divinamente ispirati tutti i quaranta libri biblici registrati nel canone cattolico, sebbene tutti degni d'autorità ragionevole; la parte umana prevalervi forse alla divina, quindi incerto il domma fondato su un passo tolto indistintamente da quelle pagine; errore poi creder vera una sentenza solo perché vi è scritta. Agitando poi la face della filosofia nelle tenebre impenetrabili de' misteri cristiani , pensava che le nostre inclinazioni al male derivano dal corto intendimento del nostro spirito, non dal nascer peccatori. Dio, aggiungeva, è il primo principio del peccato; una necessità divina ci fa perversi, traditori, parricidi, volendo Iddio per questo modo palesare i predestinati alla dannazione. (it) |