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Apprezziamo certi edifici per la loro capacità di riequilibrare la nostra natura sbilanciata e stimolare emozioni che i nostri impegni ci costringono a sacrificare. La competitività, l'invidia, l'aggressività sono sentimenti che sarebbe bene non sviluppare, mentre l'umiltà, in un universo immenso e sublime, il desiderio di tranquillità quando cala la sera o l'aspirazione alla compostezza e alla bontà non sono elementi altrettanto costanti nel nostro paesaggio interiore: ciò spiega forse il bisogno di legare emozioni come queste al tessuto delle nostre case. (it) |