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Abbiamo una folla di sensori. Alcuni sono attivi nel selezionare stimoli che arrivano da porzioni di mondo che sono esterne ai nostri corpi. Altri, invece, operano per filtrare stimoli interni di varia origine Da sempre tentiamo di descrivere ciò che sta fuori e ciò che sta dentro, e le nostre descrizioni cercano di rappresentare al meglio "ciò che vi è" e che costituisce la fonte degli stimoli. Così fabbrichiamo schemi teorici, grazie ai quali elaboriamo immagini della natura. Ma gli schemi variano e le relative immagini evolvono continuamente. Così mutano le nostre ontologie. Ma la congerie delle varianti non è preordinata dalle nostre intenzioni, e non è irreggimentata da disegni trascendenti Le scoperte più importanti sono quasi sempre l'esito imprevisto delle nostre fatiche. Traffichiamo insomma per vedere qualcosa che rientra nelle nostre aspettative, e poi ci troviamo fra le mani qualcosa di completamente diverso. (it) |