so:text
|
Era nata in una città malinconica, dove il cielo cambiava colore cento volte, dove le voci avevano un suono gentile ma freddo, dove i sorrisi erano leggermente forzati, dove l'aria era sottile e tagliente come un bisturi. La musica della sua città natale erano le melodie sofferte e aspre di Satie, un porto abbandonato dove scheletri di navi sognavano altri tempi e altre rotte, una donna che corre e ha perso una scarpa, un coro che canta in una chiesa vuota. Allegro, molle, piano, pianissimo. Nella sinfonia di Montevideo non esistevano né staccato né fortissimo. (it) |