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Mentre pensavo, e già sentìa, sul ciglio | del fosso, nella siepe, oltre un filare | di viti, dietro un grande olmo, un bisbiglio | truce, un lampo, uno scoppio... ecco scoppiare | e brillare, cadere, esser caduto, | dall'infinito tremolìo stellare, | un globo d'oro, che si tuffò muto | nelle campagne, come in nebbie vane, | vano; ed illuminò nel suo minuto | siepi, solchi, capanne, e le fiumane | erranti al buio, e gruppi di foreste, | e bianchi ammassi di città lontane. | Gridai, rapito sopra me: Vedeste? | Ma non v'era che il cielo alto e sereno. | Non ombra d'uomo, non rumor di péste. | Cielo, e non altro: il cupo cielo, pieno | di grandi stelle; il cielo, in cui sommerso | mi parve quanto mi parea terreno. (it) |