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Anfito e Telechio furono carrocchieri di Castore e di Polluce per testimonio di Plinio nel libro sesto, e d'Ammiano Marcellino; Batone, secondo Celio, fu cocchiero di Anfiarao. Patiranfo, secondo Erodoto, fu cocchiero del re Serse. Sillio nel sestodecimo libro fa che Cirno fosse cocchiero di Melampode. Ovidio nel Ibin fa che Mirtilo fosse cocchiero di Enomao. Il Tortellio grammatico vuole che Mennone fosse cocchiero d'Idomeneo, Mnesteo di Diomede, Midone di Pilemene, duce de' Plafagoni. Virgilio nel settimo dellEneida, fa che Ideo fosse auriga di Priamo, e nel duodecimo che Metisco fosse cocchiero di Turno. (it) |