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Da bambino in Irlanda avevo assistito a molte partite entusiasmanti e ancora ricordo il ritorno di Dublino-Galway, sotto una pioggia fitta come la trama pesante dei maglioni che allora indossavamo. Ero seduto vicino a un prete in gradinata e, quando la gente cominciò ad abbandonare gli spalti, distrattamente mi passò una sigaretta Afton e osservò che alcune persone sembrava fossero di zucchero a giudicare dalla paura che avevano di sciogliersi sotto l'acqua. Cercai di convincermi di essere immune al raffreddore e rimasi sotto la pioggia fino al fischio finale. Arrivai a casa che il diluvio ancora infuriava. Avrei potuto cambiarmi e andare a letto, ma in giro per le strade sembrava ci fosse mezza Irlanda in cerca di un riparo e gli abitanti di Russel Street non ebbero il cuore di lasciare tutta quella gente in balia della pioggia.A casa nostra organizzammo una festa e non c'era abbastanza spazio perché mentre alcuni festeggiavano altri andassero a dormire. Danzammo e cantammo per tutta la notte finché,nell'ordine, prima mi presi la polmonite poi mi ritrovai all'ospedale pediatrico di Temple Street. (it) |